SUONI E COLORI DEL CARNEVALE LUCANO, tra natura e riti contadini

«... andai apposta a Tricarico, con Rocco Scotellaro. Il paese era svegliato, a notte ancora fonda, da un rumore arcaico, di battiti di strumenti cavi di legno, come campane fessurate: un rumore di foresta primitiva che entrava nelle viscere come un richiamo infinitamente remoto; e tutti salivano sul monte, uomini e animali, fino alla Cappella alta sulla cima .... Qui venivano portati gli animali, che giravano tre volte attorno al luogo sacro, e vi entravano, e venivano benedetti nella messa, con una totale coincidenza del rituale arcaico e magico con quello cattolico assimilante...»

CARLO LEVI così descrive il carnevale di Tricarico, caratterizzato dalle maschere delle mucche e dei tori (L' màshkr, nel dialetto tricaricese) che rappresentano una mandria in transumanza. 

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In Basilicata bisogna ricordare almeno altri 8 carnevali, quelli dei comuni che costituiscono la Rete dei Carnevali Lucani a Valenza Antropologica e Culturale:

Aliano, che nel giorno di martedì grasso vede sfilare le “maschere cornute” realizzate in argilla e cartapesta, che evocano creature demoniache dalla cui fronte spuntano lunghe corna e grandi nasi pendenti e sulla cui cima del cappello sventolano fiumi di riccioli colorati.

San Mauro Forte, qui si svolge un rito antico che coincide con la festa di Sant’Antonio Abate: una sfilata di suonatori di “Campanacci”. Quelli più lunghi sono di sesso maschile, mentre quelli più corti di sesso femminile e sono simbolo di fecondità.

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Cirigliano, dove il Carnevale ha origini medievali ed è incentrato sulle quattro stagioni e i dodici mesi dell’anno. Ogni mese viene rappresentato da figuranti che esaltano le caratteristiche dei vari periodi e a guidare il corteo è il Capodanno.

Lavello, in passato si organizzavano diverse feste nelle case per aspettare l’arrivo delle Maschere dei Domini, dove finalmente i giovani mascherati con l’abito rosso tipico del Domino potevano ballare di nascosto con le loro innamorate.

Montescaglioso,dove le maschere sono realizzate con materiali di riciclo e rappresentano personaggi originali come: U Fus’ che rappresenta la Parca romana con il suo grande fuso che viene lanciato in strada; La Quaremma, cioè la moglie di Carnevalone; Il Carnevalone, un vecchio barbuto a cavallo di un asino con in mano un ombrello nero e sgangherato. Una tradizione che si innesta con i festeggiamenti di Carnevale, a chiusura del quale vi è il funerale e il lamento funebre del fantoccio bruciato in piazza.

Teana, gira intorno a due personaggi principali: l’Orso e il Carnevale, contro il quale l'ultimo sabato di Carnevale si svolge una specie di processo a mo’ di parodia della Passione di Cristo. La sfilata si conclude nel centro storico con la fucilazione del Carnevale.

Satriano di Lucania, che si svolge il sabato e la domenica prima del Martedì Grasso ed è caratterizzato da tre maschere tipiche che sfilano per le strade del paese: L’Orso (L’Urs): uomo-animale vestito di pelli di pecora o di capra, rappresenta prosperità, buona sorte e successo. Si tratta del cittadino di Satriano emigrato verso terre lontane in cerca di fortuna e a causa della lunga lontananza dalla sua terra d’origine è muto e indossa un sacchetto che ne nasconde l’identità, lasciando liberi solo gli occhi e la bocca; L’Eremita (U’Rumit): uomo-vegetale simile a un albero vagante in quanto è cosparso di foglie, rampicanti e altre piante. Anche questa maschera è silente e rappresenta il satrianese che nonostante non goda di buone condizioni economiche è rimasto fedele alla sua terra e ha provveduto a crearsi un rifugio nel bosco; L'ultima domenica prima del Martedì Grasso i Rumita escono dal bosco e bussano alle porte delle case portando un buon auspicio per la primavera e ricevendo in cambio dei doni. Solitamente la Foresta che Cammina comprende 131 alberi vaganti, uno per ogni paese della Basilicata; La Quaresima (A Quares’m): donna anziana e malinconica vestita di nero, sul cui volto è disegnata una smorfia rossa dalla bocca fino alle guance. Sul capo porta una culla che contiene il figlio concepito nel periodo di Carnevale, di cui però non conosce padre e che si pensa rappresenti il Carnevale ormai finito. Il Carnevale di Satriano di Lucania si svolge con il corteo nunziale del Matrimonio con lo scambio di ruoli tra uomini e donne, la sfilata delle maschere tradizionali, il giorno dei Rumita e La Foresta che cammina, per concludersi con un falò e un concerto.

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Tra i mesi di gennaio e marzo una Basilicata dalle usanze magiche aspetta e intrattiene i visitatori tra riti, musiche e colori. Senza dimenticare i "sapori" dove i prodotti derivati dal maiale la fanno da padrone.

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<<Una vera e propria cultura l'allevamento e la trasformazione delle carni del maiale che portiamo avanti da generazioni>>  sottolinea Giuseppina Danzi di Tricarico, raccontando come la condivisione dei prodotti trasformati del maiale è radicata nel periodo delle "serenate" carnevalesche. Giuseppe Malcarne, di San Mauro Forte, ricorda un altro prodotto tipico del carnevale:  la rafanata, ricetta semplice che vede l'impiego di patate lesse schiacciate, uova sbattute, pecorino e rafano, infornati per creare una sorta di frittata. 
LUPO LUCANO

fonte: Basilicata turistica
stazioni del GUSTO: CORONA M&D - Tricarico (MT)  |  SERREALTE - San Mauro Forte (MT)