Ritrova la luce l'antica Fontana monumentale del Varatizzo

Una delle passeggiate tra “Archeologia e natura” del progetto Vivi Heraclea VII è stata l'occasione per mettere in luce un vero e proprio tesoro nascosto della città di Policoro:  La fontana monumentale del Varatizzo.

Il bene culturale, sito all’interno del Parco Archeologico, nella piccola valle del Varatizzo, nei pressi di ricche fonti d’acqua che determinano un’intensa proliferazione di vegetazione spontanea, è una fontana settecentesca di impronta classicheggiante, individuata e riprodotta nella famosa veduta pubblicata nel “Voyage Pictoresque del Saint-Non”.

Vivi Heraclea ha avviato con l'iniziativa un primo recupero storico, culturale e ambientale della valle del Varratizzo che, con acque pulite e ricca di forme di vita, costituisce un piccolo parco naturale immerso nel grande Parco archeologico. La riscoperta e valorizzazione della fontana neoclassica del Settecento riprodotta dall’Abate di Saint-Non, dunque, rappresenta il punto di incontro perfetto dell’interazione tra archeologia e natura.

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"La fontana, fino ad ora semisepolta dalla vegetazione infestante e inaccessibile al pubblico, viene resa fruibile per la prima volta alla visita e sarà, da ora in poi, oggetto di richiamo culturale all’interno del Parco Archeologico di Policoro - fanno sapere gli organizzatori - una importante novità per la città di Policoro e i comuni del Metapontino che è stata resa possibile grazie a una proficua interazione tra la famiglia Ferrara, l'associazione I Colori dell'Anima e il Comune di Policoro, che ha attivato una pulizia straordinaria eseguita dal settore forestazione del Consorzio di Bonifica Basilicata"

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Dal 1760 Saint-Non, con Fragonard, Hubert Robert e diversi altri artisti, visita tutta l’Italia. Raccoglie appunti scritti e grafici e comincia ad accumulare un vastissimo patrimonio di fogli di pittori, disegnatori, architetti, incisori. Nella raccolta diSaint-Non figurano ben venticinque pittori (tra i quali,Paris, Desprez, Volaire, Taraval eVernet) e quasi settanta incisori. Saint-Non comincia a lavorare al grande progetto che resta uno dei documenti più importanti dell’epoca. Nel 1781 esce il primo dei cinque volumi (pubblicati annualmente) del Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicile. Vastissima impresa tipografica, i libri raccolgono appunti di un diario di viaggio, corredati da un totale di 542 tavole all’acquaforte. È un successo. Le stampe dei volumi di Saint-Non sono lo specchio del gusto di un’epoca: da un lato, le vedute delle città, i paesaggi, le distese di rovine e gli “esterni” del Grand Tour; dall’altro, la “schedatura” dei dipinti delle chiese e dei reperti archeologi. Dalle tavole organizzate da Saint-Non emerge un’immagine dell’Italia del Sud che è al tempo stesso entusiasmante e malinconica. Osserviamo una sfilata di meraviglie dell’arte e della natura, eppure tutto è come avvolto da un’atmosfera di sottile decadenza, di agrodolce folclore; per esempio i templi di Paestum e di Agrigento sono entusiasmanti, ma anche coperti di rampicanti e di erbacce, da qui il termine “pittoresco”.

LUPO LUCANO