IL LAGO DI SAN GIULIANO, CUSTODE DEL FOSSILE DI UNA BALENA

Nato dallo sbarramento, negli anni cinquanta del Novecento, del fiume Bradano; il lago artificiale di San Giuliano è compreso tra i territori di Matera, Miglionico e Grottole.

Nel 1976 viene dichiarato Oasi per la protezione della fauna, l’anno successivo è sottoposto a vincolo paesaggistico. Sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale, la Riserva Regionale di San Giuliano, rientra nel 2003 tra l’elenco delle zone umide d’Italia previste dalla Convenzione di Ramsar per la conservazione delle aree di interesse internazionale per la fauna acquatica.

L’obbiettivo è la tutela di un’area straordinariamente unica nel suo genere. Pioppi, salici e tamerici fanno da habitat ideale a numerosissime specie di uccelli acquatici, in un territorio ricco di storia antica, che riconsegna alla luce nell’agosto del 2006 uno scheletro fossile di balena risalente al pleistocene.

Circa un milione e mezzo di anni fa, l’altipiano murgiano era interamente sommerso e abitato da creature marine. Quando la balenottera è morta, la Puglia era un arcipelago di isole e un canale marino, profondo anche 600 metri, univa l’attuale Mar Jonio con il Mare Adriatico.

"La cosiddetta “Balena Giuliana”, che visse circa un milione di anni fa. Si tratta del più grande fossile di balena mai descritto e, forse, della più grande balena che abbia mai solcato le acque del Mar Mediterraneo: 26 metri per un peso tra 130 e 150 tonnellate, contro le circa 100 tonnellate del più grande dei dinosauri".
Sono queste le conclusioni di uno studio coordinato dai paleontologi dell'Università di Pisa e pubblicato sulla rivista Biology Letters della Royal Society di Londra: un caso studio per i paleontologi di tutto il mondo.

SIMONA PELLEGRIN